ASD PETRARCA BASKET
(Valido anche per le facenti del gruppo Petrarca Basket: ASD Junior Basket Patavium, ASD Castagnara Basket)
POLITICHE DI SAFEGUARDING PER LA TUTELA DI BAMBINE, BAMBINI,
ADOLESCENTI E PER LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DI OGNI FORMA DI
ABUSO, MOLESTIA, VIOLENZA DI GENERE O DISCRIMINAZIONE
e
CODICE DI CONDOTTA
1 – PREMESSE
Diritto fondamentale dei Tesserati di ASD PETRARCA BASKET è quello di essere trattati con rispetto e dignità,
nonché di essere tutelati da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione,
prevista dal D.lgs. n. 198/2006, indipendentemente dalla propria etnia, dalle proprie convinzioni personali, disabilità,
età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita,
fisica, intellettiva, relazionale o sportiva. Il diritto alla salute e al benessere psico-fisico dei Tesserati costituisce un
valore assolutamente prevalente anche rispetto al risultato sportivo.
La ASD PETRARCA BASKET intende ottemperare agli obblighi di cui all’art. 16 c. 2 del DLg. 39 del 2021
predisponendo ed adottando il prescritto Modello Organizzativo e di Controllo dell’Attività Sportiva (di qui in poi
denominato, per brevità, “Modello di prevenzione”) con l’osservanza delle direttive contenute nelle Linee Guida in
materia adottate dalla FIP nel mese di luglio 2023 e dei principi fondamentali individuati dall’Osservatorio Permanente
del Coni per le Politiche di Safeguarding in materia di Prevenzione e Contrasto dei Fenomeni di Abuso, Violenza e
Discriminazione approvato in data 25 luglio 2023.
Il presente documento, intende dare attuazione ai principi innanzi indicati al fine di dare effettività alle
esigenze di tutela ivi sancite.
2 – FINALITA’
1. Il presente documento regolamenta e disciplina gli strumenti per la prevenzione e il contrasto di ogni
forma di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione per ragioni di etnia, religione, convinzioni
personali, disabilità, età o orientamento sessuale ovvero per le ragioni di cui al D.lgs. n. 198/2006 attuati in
danno dei Tesserati, specie se minori d’età, nell’ambito dell’Associazione Sportiva Dilettantistica
“PETRARCA BASKET ASD” (di seguito per brevità anche solo “Società”).
2. Le norme e le previsioni contenute nel presente regolamento richiamano e sono conformi alle Linee Guida
adottate dalla FIP attualmente in vigore e costituiscono l’insieme delle regole di condotta a cui tutti gli
appartenenti della società sono tenuti ad uniformarsi al fine di:
a. promuovere il diritto di tutti i tesserati ad essere tutelati da ogni forma di abuso, violenza o
discriminazione;
b. promuovere una cultura e un ambiente inclusivi che assicurino la dignità e il rispetto dei diritti di tutti i
Tesserati, specie se minori, e garantiscano l’uguaglianza e l’equità, nonché valorizzino le diversità;
c. rendere consapevoli i Tesserati in ordine ai propri diritti, doveri, obblighi e responsabilità;
d. individuare e attuare adeguate misure, procedure e politiche di safeguarding, anche in conformità alle
raccomandazioni del Safeguarding Office istituito dalla FIP volte a ridurre i rischi di condotte lesive dei
diritti, specie nei confronti di Tesserati minori;
e. provvedere alla gestione tempestiva, efficace e riservata delle segnalazioni di fenomeni di abuso, violenza
e discriminazione e tutela dei segnalanti;
f. informare i Tesserati, anche minori, sulle misure e procedure di prevenzione e contrasto ai fenomeni di
abuso, violenza e discriminazione e, in particolar modo, sulle procedure per la segnalazione degli stessi;
g. incentivare la partecipazione dei componenti del sodalizio alle iniziative organizzate dalla FIP nell’ambito
delle politiche di safeguarding;
h. garantire il coinvolgimento di tutti coloro che partecipano con qualsiasi funzione o titolo all’attività
sportiva nell’attuazione delle misure, procedure e politiche di safeguarding della Società.
3 – AMBITO DI APPLICAZIONE
I soggetti tenuti al rispetto del presente documento sono:
a) tutti i tesserati della Società “PETRARCA BASKET ASD”;
b) tutti coloro che intrattengono rapporti di lavoro o volontariato con la Società;
c) tutti coloro che, a qualsiasi titolo, intrattengono rapporti con la Società.
4 – NORME DI CONDOTTA
E’ onere della Società strutturarsi in modo tale da dare attuazione alle finalità indicate al punto 2,
uniformando i propri comportamenti alle norme di condotta di seguito indicate:
a) assicurare un ambiente ispirato a principi di uguaglianza e di tutela della libertà, della dignità e
dell’inviolabilità della persona:
predisposizione dei turni di allenamento e la partecipazione alle gare evitando discriminazioni tra gli
atleti in base al sesso, all’etnia, all’appartenenza culturale ecc
previsione, in presenza di minori appartenenti a categorie svantaggiate, della loro equa suddivisione
in squadre o gruppi di allenamento in modo da facilitarne l’integrazione.
b) riservare ad ogni Tesserato attenzione, impegno e rispetto, senza distinzioni di età, etnia, condizione
sociale, opinione politica, convinzione religiosa, genere, orientamento sessuale, disabilità e altro:
ai tecnici ed allenatori sono imposte regole di condotta volte ad assicurare a ciascun atleta di poter
essere adeguatamente seguito nello svolgimento dell’attività sportiva;
è sempre previsto un numero adeguato di tecnici ed allenatori in relazione alla composizione di
ciascun gruppo di atleti;
ai tecnici, allenatori, collaboratori e dirigenti è imposto di utilizzare un linguaggio non
discriminatorio.
c) far svolgere l’attività sportiva nel rispetto dello sviluppo fisico, sportivo ed emotivo dell’allievo, tenendo
in considerazione anche interessi e bisogni dello stesso:
è prescritto l’ascolto dei minori al fine di comprendere quali possano essere le loro ambizioni ed i
loro desideri in ambito sportivo;
verrà programmato per ciascun atleta l’attività sportiva o la partecipazione ai vari campionati in
modo da tener conto delle capacità individuali e delle aspirazioni di ciascuno;
d) prestare la dovuta attenzione ad eventuali situazioni di disagio anche derivante da disturbi
dell’alimentazione alimentare, percepiti o conosciute anche indirettamente, con particolare attenzione a
circostanze che riguardino i minori:
i tecnici – al bisogno – verranno affiancati da figure professionali specializzate al fine di monitorare
il comportamento degli atleti;
verranno previsti percorsi volti a favorire l’educazione alimentare;
viene individuata, tra i dirigenti, una figura di riferimento che, in relazione all’età degli atleti, possa
dialogare con loro al fine di scorgere segni di malessere.
e) segnalare, senza indugio, ogni circostanza di interesse agli esercenti la responsabilità genitoriale o tutoria
ovvero ai soggetti preposti alla vigilanza:
è individuato il soggetto che deve provvedere alla segnalazione;
sono individuate le situazioni di interesse di natura sportiva o extra sportiva;
è prevista la segnalazione ai genitori delle assenze da gare o allenamenti compiute dai minori.
f) confrontarsi con il Responsabile delle Politiche di Safeguarding nominato dalla società ove si abbia il
sospetto circa il compimento di condotte rilevanti ai sensi del presente documento;
g) attuare idonee iniziative volte al contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione adottando i
seguenti comportamenti:
• evitare i contatti fisici tra atleti e tecnici o dirigenti;
• sollecitare atleti, tecnici e dirigenti all’uso di un linguaggio appropriato e comunque evitare l’uso di
espressioni discriminatorie; sessiste, o di matrice razzista;
• evitare di intrattenersi in sedute di allenamento per singoli atleti e/o svolte in orari in cui gli spazi utilizzati
per l’attività sportiva non siano usualmente frequentati, facendo in modo che se ciò sia necessario, vi sia
sempre la presenza, in aggiunta dell’allenatore o di un dirigente;
• prevedere, in caso di sottoposizione dell’atleta a sedute mediche o fisioterapiche, che vi sia la presenza di
un dirigente dello stesso sesso dell’atleta, ovvero di un genitore;
• richiedere ai tecnici e dirigenti di instaurare tra loro rapporti professionali evitando situazioni di imbarazzo;
h) prevenire, durante gli allenamenti e in gara, tutti i comportamenti e le condotte sopra descritti con azioni
di sensibilizzazione e controllo quali:
organizzazione di riunioni periodiche che coinvolgano i tecnici ed i dirigenti nel cui ambito illustrare
le politiche di salvaguardia dei minori e le azioni che si intendono intraprendere ed in cui discutere
delle criticità emerse nel corso della stagione sportiva.
i) spiegare in modo chiaro a coloro che assistono allo svolgimento di allenamenti, gare o manifestazioni
sportive, di astenersi da apprezzamenti, commenti e valutazioni che non siano strettamente inerenti alla
prestazione sportiva in quanto potrebbero essere lesivi della dignità, del decoro e della sensibilità della
persona attraverso:
organizzazione, ad inizio stagione, di riunioni che coinvolgano tutti gli atleti ed i genitori nel cui
ambito illustrare le politiche di salvaguardia che si intendono adottare;
organizzare incontri periodici volti a inculcare una adeguata educazione sportiva;
prevedere l’irrogazione di provvedimenti sanzionatori a carico di coloro che, durante le gare,
tengano un comportamento non adeguato.
j) favorire la rappresentanza paritaria di genere, nel rispetto della normativa applicabile;
k) rendere consapevoli i tesserati in ordine ai propri diritti, doveri, obblighi e responsabilità adottando le
seguenti misure:
• Affissione presso la sede sociale del modello organizzativo e del codice etico adottato e degli eventuali
aggiornamenti, integrazioni o modifiche e/o pubblicazione dello stesso sulla homepage del sito della società;
• Affissione presso la sede della società e/o pubblicazione sulla homepage del sito della società del
nominativo del Safeguarding nominato dal sodalizio con indicazione del recapito telefonico e/o indirizzo e-
mail per poterlo contattare;
• Comunicazione, al momento del tesseramento, agli atleti o ai loro genitori, se minorenni, del modello
organizzativo e codice etico adottato dalla società, nonché comunicazione del nominativo del Safeguarding
nominato dalla società;
• Comunicazione ai tesserati e ai loro genitori, se minorenni, circa le procedure da seguire per la
segnalazione di comportamenti lesivi al Safeguarding office nominato dalla FIP;
• Informazione ai tesserati e ai loro genitori, se minorenni, circa le misure adottate dalla società per la
prevenzione e il contrasto a comportamenti lesivi;
5 – Responsabile delle politiche di salvaguardia nominato dalla Società
1. Allo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui Tesserati
nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi, anche ai sensi dell’art.
33, comma 6, del D.lgs. n. 36/2021, la Società nomina un Responsabile contro abusi, violenze e
discriminazioni e lo comunica alla FIP all’atto di affiliazione.
2. Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni dovrà essere prescelto tra le figure di
comprovata moralità e competenza in possesso dei seguenti requisiti:
a. età non inferiore ai 18 anni;
b. cittadinanza italiana o di uno dei paesi della UE;
c. godimento dei diritti civili e politici;
d. non aver riportato condanne penali anche non passate in giudicato per i seguenti reati: art.
600-bis (prostituzione minorile); 600-ter (pornografia minorile), 600-quater (detenzione o
accesso a materiale pornografico), 600- quater.1 (Pornografia virtuale), 600-quinquies
(iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile), 604-bis
(propaganda e istigazione a delinquere per motivi discriminazione etnica e religiosa), 604-
ter, (circostanze aggravanti) 609-bis (violenza sessuale), 609-ter (circostanze aggravanti),
609-quater (atti sessuali con minorenne), 609-quinquies (corruzione di minorenne), 609-
octies (violenza sessuale di gruppo), 609- undecies (adescamento di minorenni).
e. non aver riportato nell’ultimo decennio, salva riabilitazione, squalifiche o inibizioni sportive
definitive complessivamente superiori ad un anno, da parte delle FSN, delle DSA, degli EPS
e del CONI o di organismi sportivi internazionali riconosciuti;
f. aver seguito i corsi di aggiornamento previsti dalla FIP e/o essere in possesso dei titoli
abilitativi eventualmente previsti dai regolamenti federali.
3. La nomina del Responsabile è adeguatamente resa pubblica mediante immediata affissione presso la
sede e pubblicazione sulla rispettiva homepage del sito internet della società e inserita nel sistema
gestionale federale, secondo le procedure previste dalla regolamentazione federale.
4. Il Responsabile dura in carica un anno e può essere riconfermato.
5. In caso di cessazione del ruolo di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, per
dimissioni o per altro motivo, il sodalizio provvede entro 30 giorni alla nomina di un nuovo
Responsabile inserendola nel sistema gestionale federale, secondo le procedure previste dalla
regolamentazione federale.
6. La nomina di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni può essere revocata ancora
prima della scadenza del termine per gravi irregolarità di gestione o di funzionamento, ovvero per il
venir meno dei requisiti necessari alla sua nomina, con provvedimento motivato dell’organo
preposto del sodalizio. Della revoca e delle motivazioni è data tempestiva notizia al Safeguarding
Officer della FIP. Il sodalizio provvede alla sostituzione con le modalità di cui al precedente comma.
7. Il Responsabile è tenuto a:
a. promuovere la corretta applicazione del Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad
abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati della FIP nell’ambito della società, nonché
l’osservanza e l’aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva
e dei Codici di condotta adottati dagli stessi;
b. adottare le opportune iniziative, anche con carattere d’urgenza, per prevenire e contrastare
nell’ambito del proprio sodalizio ogni forma di abuso, violenza e discriminazione nonché
ogni iniziativa di sensibilizzazione che ritiene utile e opportuna;
c. segnalare al Safeguarding Office della FIP eventuali condotte rilevanti e fornire allo stesso
ogni informazione o documentazione richiesta;
d. rispettare gli obblighi di riservatezza imposti dai Regolamenti FIP;
e. formulare all’organo preposto le proposte di aggiornamento dei Modelli organizzativi e di
controllo dell’attività sportiva e dei Codici di condotta, tenendo conto delle caratteristiche
del sodalizio;
f. valutare annualmente l’adeguatezza dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività
sportiva e dei codici di condotta nell’ambito del proprio sodalizio, eventualmente
sviluppando e attuando sulla base di tale valutazione un piano d’azione al fine risolvere le
criticità riscontrate;
g. partecipare all’attività obbligatoria formativa organizzata dalla FIP.
7 – Dovere di segnalazione
1. E’ obbligatorio segnalare al Safeguarding Officer ogni situazione potenzialmente riconducibile ad un reato
e ogni situazione di grave pregiudizio di cui un socio o una socia minorenne o adulto/a sia presunta vittima e
di cui lo staff di ASD PETRARCA BASKET venga a conoscenza durante il proprio lavoro. Tutta la
documentazione è conservata, lungo il processo descritto, in luogo sicuro e condivisa in via confidenziale
solo con le persone coinvolte in ruoli attivi. Sarà garantito adeguato feedback e supporto alle persone
coinvolte sino a completa chiusura della gestione attiva del caso.
2. Chiunque sospetta comportamenti rilevanti ai sensi del presente Regolamento può confrontarsi con il
Responsabile delle politiche di salvaguardia nominato dalla società o direttamente con il Safeguarding Office
della FIP.
8 – Procedura per le segnalazioni al Responsabile
A seguito delle segnalazioni anche di natura ufficiosa relative agli abusi rilevanti ai sensi del Decreto
Legislativo n. 39/2021 art. 16, il Responsabile – dopo aver acquisito tutte le informazioni in merito e valutata
la pericolosità dell’accaduto – trasmette il dossier al Referente FIP della Policy Nazionale.
La procedura di segnalazione sarà svolta in modo da tenere indenni i segnalanti da ogni forma di ritorsione,
discriminazione o penalizzazione, assicurando la riservatezza della loro identità, fatti salvi peraltro gli
obblighi di Legge e la tutela della ASD PETRARCA BASKET e delle persone accusate erroneamente o in
mala fede.
Pertanto, l’interessato che intenda segnalare una violazione (o presunta violazione) del Modello o della Plicy
o del Codice di Condotta, deve comunicarla al Responsabile, tramite i mezzi sotto specificati, anche in forma
anonima.
Gli indirizzi cui inoltrare le segnalazioni in forma RISERVATA sono i seguenti:
safeguarding@petrarcabasket.it
safeguarding.eisi@petrarcabasket.it
Ogni informazione, segnalazione, documentazione attestante i controlli svolti, report, verbali di riunioni
previsti nel Modello è conservata dal Responsabile sia in formato cartaceo che elettronico in un apposito
database per un periodo di 10 anni.
L’accesso al database ed alla documentazione cartacea è consentito – oltre che al Responsabile, anche
successivamente alla cessazione della carica – esclusivamente all’Assemblea dei Soci, agli organi di
amministrazione e di controllo della ASD PETRARCA BASKET, previa loro richiesta.
9 – Sistema disciplinare
La ASD PETRARCA BASKET ha predisposto un sistema di sanzioni disciplinari per le eventuali violazioni
accertate delle disposizioni del Modello. Tali violazioni possono determinare, come conseguenza, azioni
disciplinari a carico dei destinatari interessati, anche a prescindere dall’instaurazione di un giudizio penale
nel caso in cui il comportamento integri una fattispecie di reato.
La valutazione disciplinare può inoltre non coincidere con l’eventuale giudizio espresso in sede penale,
potendo tale valutazione riguardare anche comportamenti che semplicemente infrangono le regole
procedimentali e d’azione previste dal Modello e tuttavia non ancora costituenti reato.
Il tipo e l’entità delle sanzioni verranno applicate, in concreto, dal Consiglio Direttivo, qualora questa si
concluda con la condanna del soggetto accusato sulla base dei seguenti criteri generali di valutazione di
maggiore o minore gravità del fatto e della colpevolezza individuali:
a. dolo o colpa della condotta inosservante;
b. rilevanza degli obblighi violati;
e. livello ricoperto di responsabilità gerarchica e/o tecnica;
d. responsabilità esclusiva o con altri che abbiano concorso nel determinare la violazione;
e. professionalità e personalità del soggetto, precedenti disciplinari, circostanze in cui è stato
commesso il fatto illecito.
L’irrogazione delle sanzioni disciplinari sarà ispirata ai principi di autonomia (rispetto all’eventuale processo
penale), tempestività, immediatezza, proporzionalità ed equità.
10 – Comportamenti sanzionabili
Fermi restando gli obblighi definiti dalle norme vigenti ed applicabili, i comportamenti sanzionabili che
costituiscono violazione del Modello sono, a titolo esemplificativo, elencati di seguito in ordine di gravità
crescente:
A. violazione di regole o di procedure interne adottate in attuazione del Modello o ivi contenute
(ad es., omissione di comunicazioni o false comunicazioni al Responsabile, ostacolo all’attività del
Responsabile, omissione di controlli, etc.);
B. violazione di prescrizioni dei Codici di condotta;
C. comportamenti diretti al compimento di uno o più reati di rilevanza per il decreto, idonei ad
esporre la ASD PETRARCA BASKET alla relativa responsabilità societaria ai sensi del D.Lgs 231/2001
Le sanzioni vengono commisurate al livello di responsabilità ed autonomia operativa delle persone
coinvolte, all’eventuale esistenza di precedenti disciplinari a carico, all’intenzionalità e gravità del
comportamento.
11 – Sanzioni
Le sanzioni consistono in:
o RIMPROVERO VERBALE O SCRITTO;
o RECESSO;
o RISOLUZIONE DEL RAPPORTO CONTRATTUALE (laddove l’abuso commesso
costituisca causa di risoluzione del rapporto) ;
o PROPOSTA DI RADIAZIONE AGLI ORGANI COMPETENTI
o LICENZIAMENTO CON O SENZA PREAVVISO (nelle ipotesi in cui l’abuso accertato
costituisca causa di licenziamento ai sensi di legge o del CCNL applicato)
12 – Ricorso in autotutela
Avverso i provvedimenti sanzionatori di cui al precedente art. 11, è ammesso – senza limiti di tempo, il
ricorso in via di autotutela da indirizzarsi, in forma scritta, esclusivamente a mezzo PEC, al Responsabile per
la tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra forma di
discriminazione e per conoscenza anche al Presidente della ASD PETRARCA BASKET il quale ne dà
tempestiva conoscenza al Consiglio Direttivo. Il Responsabile – ricevuto il ricorso – ne trasmette altresì
copia ai al Referente FIP della Policy Nazionale
La suddetta richiesta di riesame dovrà contenere, a pena di nullità, i seguenti dati obbligatori:
– dati anagrafici completi del ricorrente e del suo difensore (se nominato);
– domicilio digitale PEC del ricorrente e del suo difensore (se nominato);
– estremi dell’atto sanzionatorio avverso il quale è proposto il ricorso;
– motivazioni in punta di diritto e di fatto che il ricorrente chiede di esaminare a propria difesa;
– richiesta di sgravio parziale o totale della sanzione;
– firma digitale dell’atto da parte del ricorrente (e del difensore se nominato)
– procura alle liti (solo nel caso di nomina di un difensore)
Debbono essere allegati al ricorso, in formato digitale:
– documenti di identità del ricorrente e del difensore (se nominato)
– documenti che il ricorrente cita nell’atto a comprova delle proprie ragioni indicandoli come
"allegati".
Il Responsabile, sentito il parere del Referente FIP della Policy Nazionale alla luce delle memorie e delle
motivazioni addotte dal ricorrente decide, nel termine di 180 giorni dalla ricezione del ricorso, se accogliere
la richiesta di sgravio parziale o totale dei provvedimenti sanzionatori irrogati ovvero se disporne,
motivatamente, il diniego. Della decisione è dato formale riscontro al ricorrente e al suo difensore (ove
nominato) a mezzo di PEC indirizzata ai domicili digitali eletti nel ricorso.
Trascorso il termine di cui sopra, senza che il ricorrente abbia ricevuto formale e motivata risposta in ordine
al ricorso proposto, esso si intende accolto totalmente secondo il principio del “silenzio-assenso”.
Nelle more del procedimento di riesame in autotutela, i provvedimenti sanzionatori di qualsiasi natura si
intendono sospesi a tutti gli effetti, anche economici. L’atto sanzionatorio deve contenere – a pena di nullità,
menzione del presente procedimento di autotutela e di tutte le modalità necessarie per un efficace esercizio
del medesimo.
13 – Norme finali
1. Il presente documento è aggiornato dall’organo direttivo della Società con cadenza almeno quadriennale e
ogni qual volta necessario al fine di recepire le eventuali ulteriori disposizioni emanate dalla Giunta
Nazionale del CONI, eventuali modifiche e integrazioni dei Principi Fondamentali approvati
dall’Osservatorio Permanente del CONI per le politiche di safeguarding ovvero le sue raccomandazioni
nonché eventuali modifiche e integrazioni delle disposizioni della FIP.
2. Eventuali proposte di modifiche al presente documento dovranno essere sottoposte ed approvate
dall’organo preposto della Società.
3. Per quanto non esplicitamente previsto si rimanda a quanto prescritto dallo Statuto della FIP, nonché nel
Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni sui Tesserati e nel Codice
Etico.
4. Il presente Regolamento, approvato dall’organo direttivo, entra in vigore il giorno successivo alla sua
pubblicazione.
Allegato A
CODICE ETICO E DI CONDOTTA A TUTELA DEI MINORI E PER LA PREVENZIONE DELLE
MOLESTIE, DELLA VIOLENZA DI GENERE E DI OGNI ALTRA CONDIZIONE DI
DISCRIMINAZIONE
Ogni Tesserato è tenuto a mantenere un ambiente sportivo rispettoso, equo e privo di qualsiasi forma di
abuso, violenza e discriminazione.
Diritto fondamentale di ogni Tesserato è quello di essere trattato con rispetto e dignità, nonché di essere
tutelato da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione,
prevista dal D.lgs. n. 198/2006, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di
genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica,
intellettiva, relazionale o sportiva. Il diritto alla salute e al benessere psico-fisico di ciascun Tesserato
costituisce un valore assolutamente prevalente anche rispetto al risultato sportivo.
Non sono consentite discriminazioni di alcun genere, che siano essere basate su razza, colore, sesso,
orientamento sessuale, lingua, religione, opinione politica o di altra natura, nazione o origine sociale,
disponibilità economica, nascita o di altra natura.
Sono vietate tutte quelle condotte integranti abuso psicologico, abuso fisico, molestia sessuale, abuso
sessuale, negligenza, incuria, bullismo o cyberbullismo o comportamenti discriminatori, come descritti
all’art. 3 del modello Organizzativo adottato dalla società;
NORME DI CONDOTTA GENERALI
I Tesserati e chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all’attività sportiva devono:
Adottare condotte non discriminatorie, evitando qualsiasi atteggiamento inappropriato fondato su
razza, colore, sesso, orientamento sessuale, lingua, religione, opinione politica o di altra natura,
nazione o origine sociale, disponibilità economica, nascita o di altra natura;
Astenersi dall’adottare condotte quali: colpire, assalire fisicamente o abusare fisicamente o
psicologicamente un’altra persona;
Evitare atteggiamenti nei confronti di altri che – anche sotto il profilo psicologico – possano influire
negativamente sul loro sviluppo armonico e socio-relazionale;
agire con comportamenti che siano di esempio positivo, specialmente per i minori;
astenersi dal porre in essere relazioni con minori che possano essere in qualche modo considerate di
natura sessuale, sfruttamento, maltrattamento o abuso;
usare un linguaggio consono, evitando suggerimenti o consigli, offensivi o abusivi;
comportarsi in maniera consona rispetto al ruolo svolto evitando condotte inappropriata o
sessualmente provocante;
astenersi dallo stabilire o intrattenere contatti con minori Tesserati utilizzando strumenti di
comunicazione online personali (email, chat, social network, etc.) che esulino da quelli strettamente
funzionali all’attività istituzionale.
Perseguire il rispetto dei principi indicati nel presente documento, evitando di tollerare o partecipare
a comportamenti di altri soggetti che siano illegali, o abusivi o che mettano a rischio la loro
sicurezza;
Astenersi dall’organizzare momenti conviviali non istituzionali con atleti minorenni, salvo il
consenso dell’esercente la responsabilità genitoriale;
Agire in modo da tutelare la sfera emotiva del minore, evitando di assumere comportamenti che
possano far vergognare, umiliare, sminuire o disprezzare gli altri, o perpetrare qualsiasi altra forma
di abuso emotivo
evitare di discriminare, trattare in modo differente o favorire alcuni soggetti escludendone altri.
DOVERI E OBBLIGHI DEI TESSERATI
I Tesserati devono:
comportarsi secondo lealtà, probità e correttezza nello svolgimento di ogni attività connessa o
collegata all’ambito sportivo e tenere una condotta improntate al rispetto nei confronti degli altri
Tesserati;
astenersi dall’utilizzo di un linguaggio, anche corporeo, inappropriato o allusivo, anche in situazioni
ludiche, per gioco o per scherzo;
garantire la sicurezza e la salute degli altri Tesserati, impegnandosi a creare e a mantenere un
ambiente sano, sicuro e inclusivo;
impegnarsi nell’educazione e nella formazione della pratica sportiva sana, supportando gli altri
Tesserati nei percorsi educativi e formativi;
impegnarsi a creare, mantenere e promuovere un equilibrio sano tra ambito personale e sportivo,
valorizzando anche i profili ludici, relazionali e sociali dell’attività sportiva;
prevenire e disincentivare dispute, contrasti e dissidi anche mediante l’utilizzo di una comunicazione
sana, efficace e costruttiva;
astenersi da condotte offensive, minacciose o aggressive;
collaborare con gli altri Tesserati nella prevenzione, nel contrasto e nella repressione di abusi,
violenze e discriminazioni (individuali o collettivi);
segnalare senza indugio al Responsabile contro abusi, violenze o discriminazioni nominato dalla
società situazioni, anche potenziali, che espongano sé o altri a pregiudizio, pericolo, timore o
disagio.
DOVERI E OBBLIGHI DEI DIRIGENTI SPORTIVI E DEI TECNICI
I Dirigenti sportivi e i Tecnici devono:
agire per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;
astenersi da qualsiasi abuso o uso improprio della propria posizione di fiducia, potere o influenza nei
confronti dei Tesserati, specie se minori;
contribuire alla formazione e alla crescita armonica dei Tesserati, specie se minori;
evitare ogni contatto fisico non necessario con i Tesserati, specie se minori;
promuovere un rapporto tra Tesserati improntato al rispetto e alla collaborazione, prevenendo
situazioni disfunzionali, che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione,
pericolo o timore;
porre in essere, in occasione delle trasferte, soluzioni logistiche atte a prevenire situazioni di disagio
e/o comportamenti inappropriati, coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la responsabilità
genitoriale o tutoria ovvero i soggetti preposti alla vigilanza;
organizzare l’attività sportiva e gli allenamenti in modo da garantire la privacy degli atleti negli
spogliatoi, ovvero facendo in modo che durante l’attività sportiva o in caso di visite mediche e
trattamenti con fisioterapisti o simili, vi sia sempre la presenza di un responsabile della società,
evitando di accompagnare i minori a casa o facendo in modo che se ciò sia necessario che vi sia
sempre la presenza di un componente dello staff;
astenersi dall’utilizzo, dalla riproduzione e dalla diffusione di immagini o video dei Tesserati minori,
se non per finalità educative e formative, acquisendo le necessarie autorizzazioni da coloro che
esercitano la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero dai soggetti preposti alla vigilanza;
astenersi dal creare situazioni di intimità con il Tesserato minore;
impiegare le necessarie competenze professionali nell’eventuale programmazione e/o gestione di
regimi alimentari in ambito sportivo;
segnalare tempestivamente eventuali indicatori di disturbi alimentari degli atleti loro affidati;
dichiarare cause di incompatibilità e conflitti di interesse;
sostenere i valori dello sport, altresì educando al ripudio di sostanze o metodi vietati per alterare le
prestazioni sportive dei Tesserati;
conoscere, informarsi e aggiornarsi con continuità sulle politiche di safeguarding, sulle misure di
prevenzione e contrasto agli abusi, violenze e discriminazioni, nonché sulle più moderne
metodologie di formazione e comunicazione in ambito sportivo;
segnalare senza indugio al Responsabile contro abusi, violenze o discriminazioni nominato dalla
società e/o al Safeguarding Office della FIPAV situazioni, anche potenziali, che espongano i
Tesserati a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
DOVERI E OBBLIGHI DEGLI ATLETI
Gli atleti devono:
rispettare il principio di solidarietà tra atleti, favorendo assistenza e sostegno reciproco;
rispettare la funzione educativa e formativa dei dirigenti sportivi e dei tecnici;
mantenere rapporti improntati al rispetto con gli altri atleti e con ogni soggetto comunque coinvolto
nelle attività sportive;
evitare contatti e situazioni di intimità con dirigenti sportivi e tecnici, anche in occasione di trasferte,
segnalando eventuali comportamenti inopportuni;
astenersi dal diffondere materiale fotografico e video di natura privata o intima ricevuto, segnalando
comportamenti difformi a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero ai
soggetti preposti alla vigilanza, nonché al Responsabile del Safeguarding e/o il Safeguarding Officer
della FIP;
segnalare senza indugio al Responsabile contro le violenze, abusi e discriminazioni nominato dalla
società e/o al Safeguarding Office della FIP situazioni, anche potenziali, che espongano i Tesserati a
pregiudizio, pericolo, timore o disagio.
PROCEDURE DI SELEZIONE DEGLI OPERATORI SPORTIVI
Il sodalizio quando instaura un rapporto di lavoro – a prescindere dalla forma – con operatori chiamati a
svolgere mansioni comportanti contatti diretti e regolari con minori richiede preventivamente copia del
certificato del casellario giudiziale ai sensi della normativa vigente.
COMPORTAMENTO DA TENERE IN PRESENZA DI UNA POSSIBILE CONDOTTA
RILEVANTE
Tutti i Tesserati devono essere vigili nell’identificare situazioni che possano comportare rischi per gli altri e
devono riportare ogni preoccupazione, sospetto o certezza circa un possibile abuso, maltrattamento, violenza
o discriminazione verso altri al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni della società o al
Safeguarding Office della FIP attraverso la formulazione di segnalazioni da compiere con le modalità
indicate sul sito www.fip.it.
Chiunque sospetti comportamenti rilevanti può confrontarsi con il Responsabile contro abusi, violenze e
discriminazioni del sodalizio di appartenenza o direttamente con il Safeguarding Office della FIP.
In caso di minori coinvolti può essere opportuno segnalare in maniera tempestiva eventuali segnali di
malessere all’esercente la responsabilità genitoriale. Possono verificarsi però situazioni nelle quali
collaborare con gli esercenti la responsabilità genitoriale potrebbe rivelarsi non sufficiente o addirittura un
danno anziché un beneficio: per esempio se uno dei genitori fosse responsabile dell’abuso o se un uno di essi
si dimostrasse incapace di affrontare in maniera adeguata la situazione.
In questi casi sarebbe opportuno confrontarsi con il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni del
sodalizio.
RISERVATEZZA
Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni della società e il Safeguarding Office della FIP sono
tenuti agli obblighi di riservatezza previsti dal Regolamento federale L’identità del segnalante non può essere
rivelata a persone diverse da quelle competenti a ricevere o a dare seguito alle segnalazioni. La protezione
riguarda non solo il nominativo del segnalante ma anche tutti gli elementi della segnalazione dai quali si
possa ricavare, anche indirettamente, l’identificazione del segnalante.